
ASSOCIAZIONE OdV A SOSTEGNO DELLE ADOZIONI A DISTANZA
Iscritta al Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato
al n. VE0644
CF 03865730273
Diario del Viaggio in India 2007
Gennaio 2007
incontro con i bambini delle nostre missioni
Cari amici grazie per la vicinanza e l'affetto che continuate a dimostrare con l'impegno dell'adozione a distanza.
Questa mia iniziativa di incontrarVi, dopo il mio viaggio in India insieme a Marcello, mio fratello e traduttore (per fortuna!) e due sponsor Valerio e Manuela , è proprio per testimoniare la validità del nostro impegno e per una ulteriore sensibilizzazione dell’esercizio dell'adozione a distanza.
Il mio “adoperarmi” per le adozioni a distanza è cominciato nel 1988 quando insieme a Valter abbiamo deciso di prenderci cura di Anita, una ragazzina purtroppo orfana ma non in stato di adottabilità.
Stavamo a quel tempo alle prese con la nostra pratica per poter adottare nostra figlia Lavina.
La mia prima adozione a distanza è stata "un progetto lungo" tanto da vedere concretizzato l'impegno e i benefici che Anita adesso può vantare: è una infermiera professionale e il 27 dicembre, grazie alla dote, si è potuta sposare con onore.
E' stata una gioia poterla riabbracciare e conoscere il marito .
Un po' alla volta, sempre in contatto con le suore, ho cominciato a ricevere schede di bambini che avevano bisogno di essere aiutati a distanza e da allora, grazie anche al vostro tam-tam i bambini sponsorizzati sono circa 300.
L'adozione a distanza è un atto di amore e offre un sostegno importante , è insomma uno strumento di sviluppo per un bambino.
In generale vi posso dire sull’adozione che grazie a questa forma di solidarietà si consente ad un minore di accedere all'istruzione scolastica, all'alimentazione e all'assistenza sanitaria, continuando a vivere secondo le tradizioni e la cultura locali e in famiglia per chi ce l'ha.
L'impegno di solidarietà si estende anche alla famiglia che alleviata dalle spese può provvedere ad altre necessità.
L'adozione a distanza ci consente di conoscere realtà e culture diverse e, tramite la corrispondenza (i bambini scrivono due volte all'anno Natale e Pasqua) veniamo aiutati a percorrere la strada dell'amicizia e della solidarietà.
Questo sostegno a distanza è una goccia alimenta il mare della solidarietà ..ed ..è speciale perchè ci apre verso gli altri, perchè è un condividere, perchè è un obbligo che ci chiama ad impegnarci in prima persona, perchè ci stimola ad un nuovo atteggiamento critico verso il consumismo e agli sprechi.
L'impegno economico richiesto per garantire ad un minore il suo sviluppo è di 0,55 centesimi al giorno, 16,66 euro mensili, 200 euro annui.
Il sostenitore riceverà periodiche notizie che consentono di seguire il minore nella sua vita scolastica e nelle attività a cui partecipa.
Il sostegno a distanza è un impegno morale che può essere interrotto in qualunque momento.
In tutti questi anni, grazie a iniziative specifiche e a donazioni particolari sono stati costruiti nei villaggi, vicino alle nostre missioni, pozzi di acqua, case per ragazzi orfani, un'ala di una scuola, una sala di incontro per corsi di formazione, per corsi di cucito e altri usi della collettività ,quest’ultima donata dalla fondazione Amici di Padre Calcagno.
Nelle nostre missioni ricordano il 18 di ogni mese Padre Calcagno con una messa a lui dedicata.
Cosa dire di questo viaggio!

a nostra prima tappa è stata Mumbai che dista 6.575 km da Milano
Siamo arrivati alle ore 22:00 e abbiamo atteso in aeroporto sino alle ore 10:00 del giorno successivo l'imbarco per Mangalore, nostra meta. Non abbiamo trovato infatti da alloggiare per delle manifestazioni induiste .
Uscendo dall'aereo una folata particolarmente calda e umida e densa di odori ci ha colto. Ero un po' preoccupata per i miei compagni di viaggio Valerio e Manuela, un po’ per l'odore penetrante, le lunghe file per le pratiche dello sdoganamento (resisteranno mi chiedevo!). Poi finalmente i timbri sui passaporti ...e allora mi sono tranquillizzata lasciando lo spazio a quella gioia nascosta che mi procurava il pensiero di rivedere la missione di Ullal che aveva ospitato i miei due figli Lavina e Suresh e l’incontro con i bambini tutti.
L' India è un paese dalle mille contraddizioni.
A distanza di 10 anni ho visto una Mumbai presa da un capitalismo d'assalto, boom economico, globalizzazione.
Direi una superpotenza lanciata alla conquista del mondo, ma con le sue feroci ingiustizie:
i nuovi ricchi e a pochi metri di distanza le baraccapoli senza fognature, ne acqua potabile, dove i bambini crescono tra montagne di immondizie in putrefazione insediati dai ratti e dalla malaria.
Nonostante tutto, il paese emana un calore che attrae.
Mumbai è la città che non dorme mai, la metropoli dove ogni sogno può diventare realtà ed è per questo che molti immigrati sbarcano in questa città luogo di lotte, sofferenza infinite con la speranza che la loro vita possa cambiare .
Abbiamo potuto constatare questa realtà proprio il giorno del nostro rientro quando, in attesa di recarci all'aeroporto, abbiamo deciso di prendere un taxi per visitare la porta dell'India e alcuni monumenti religiosi.
Imbottigliati nel traffico a tarda ora, uomini si accingevano a costruire il loro giaciglio, chi accedeva fuochi sui quali veniva messa a scaldare dell’acqua in attesa di cucinare qualcosa, bambini che dormivano a ridosso della strada principale , sopra a dei cartoni , tutti impolverati.
A Mangalore ci aspettava all'aeroporto Sr.Evangeline superiora all'epoca di Ullal ora fac-totum di Jeppoo.
La intravedo... seduta nella sala di attesa con la borsa nera in grembo , mi vede e si alza agita le braccia e di nuovo un tonfo al cuore : si sono qui dopo dieci anni......
L'incontro con le suore è stato emozionante e ancora di più è stato il constatare la loro squisita cortesia.
Un grazie doveroso è per sister Evangeline che ha dedicato molto del suo tempo nell'organizzare i nostri incontri con i bambini e le famiglie nelle varie missioni:
Jeppoo, Aloysian boys, Olavina hally, Belve , Hassan , Nellyady.
Prima di iniziare il nostro tour abbiamo visitato la tomba di suor Amelia Cimolino .
Molti di voi avranno letto "Nai Cao" mamma bianca, un libro scritto da Lucia Cairoli che l'ha incontrata nel 1988.
Vocazione adulta, quella di Suor Amelia, una vita al servizio degli ultimi..
Abbiamo pregato alla sua tomba e posto un mazzo di fiori. Anche per Sr. Helen Lobo morta di malaria a soli 43 anni nel 2004. Marcello di questa morte ne è stato particolarmente scosso. L'aveva conosciuta proprio durante le pratiche di adozione di Lavina. Era stata la nostra procuratrice.
Con i nostri compagni di viaggio Valerio e Manuela abbiamo potuto sperimentare come le suore si prestano con amore , ininterrottamente, attente a tutte le realtà.
La nostra non è stata una esperienza turistica, ma nel nostro percorso abbiamo potuto visitare alcuni templi giainisti e induisti e grazie a Marcello che ha viaggiato in lungo ed in largo l'India assaporare un po’ della spiritualità di questo popolo, grazie alla sua conoscenza. L'India è un paese di grande spiritualità umana , intense preghiere, donazioni.
Molti i pellegrini. In questo periodo incontriamo gruppi di induisti seguaci di Crishna.
Nel cd che vi consegnerò troverete due cartelle: una con le foto di tutti i bambini della missione e una con foto varie dell'India scattate da Marcello e Valerio nel nostro itinerante percorso.

Il nostro viaggio
Il 13 gennaio incontriamo sr.Lethizia all'ospedale di Kankanadi Fr.Muller . Sister Lethizia , ex superiora di Ullal e e poi di olavina Halli ci mostra la struttura: circa 1000 studenti di medicina, omeopatia e riabilitazione. 504 di questi vengono ospitati (alloggio e vitto) e 15 sono le persone che si adoperano per la cucina.
Ci porta a visitare il laboratorio dove si lavorano i batik, oggetti di legno, cartoncini per auguri. Incontriamo Sr.Prabha e consegno 800 € che grazie allo Studio Altafini & Cassaro di Chioggia sono riusciti a recuperare da un creditore di Piacenza. La suora si era rivolta a me affinchè facessi delle ricerche.
Ma visto il mio scarso risultato mi sono rivolta allo studio legale.
Nel pomeriggio vistiamo Ullal il nirmala ormai senza bambini.
S
4 gennaio visita ad Aloysyan boys
Qui sono quasi tutti bambini soli, abbandonati, trovati per le strade.
Siamo stati accolti dai bambini con canti e danze.
Il loro sguardo fermo e penetrante, la continua ricerca di un piccolo contatto con noi (ci toccavano le mani, le braccia ) ci ha fatto pensare di quanto avessero bisogno di “contatto umano e di amore”
La suora ci informa di alcune cose come il progetto per la costruzione della casa di
16 sujeeth antony sponsor capa progetto casa €5.000
e notizie di qualche ragazzo che non c'è più e di qualche altra realtà assurda come il sequestro di un bambino da parte dello zio
18 lax man (Susi Donin) è in istituto non riformatorio Mandya dove vive la zia che è rimasta sola
43 antony alwyn assente (Micaglio Celeste)
40 ronald rodrigues, riformatorio (Varotto oriella)
55 arun kumar a casa
64 T.ashoka papà deceduto sequestrato dallo zio
65 ganapathi sottratto dal papà poche settimane prima durante un rito religioso . Non si hanno notizie.
Abbiamo pranzato con le suore. Un pranzetto ricco di ingredienti semplici, sapientemente miscelati e cotti con cura.
Nel pomeriggio, con i soldi che prima di partire Don Sergio mi aveva dato, abbiamo comprato i gelati per tutti.
Per l'occasione i ragazzi si sono cambiati di abito.
Sr.Albert ci ha portato a visitare le case costruite e indicato le fondamenta delle nuove case.
15 gennaio visitiamo il mercato del pesce frutta e qui ci viene l’idea di organizzare una cena per la missione di Jeppo che consta di 400 persone tra bambini e malati fiissi in pianta stabile. Sr.Evangeline appoggia la nostra idea e diamo “carta bianca” affinché proceda per gli acquisti.
Incontriamo sister Sunita che chiede di Mary Anandi e di altri bambini adottati .
Nel pomeriggio incontriamo gruppi di mamme che si erano recate alla missione di Jeppoo per attività ricreative organizzate dalla missione .
Per l'occasione i ragazzi si sono cambiati di abito.





16 gennaio partiamo per Belve una missione all'interno della foresta.
Durante il viaggio ci siamo fermarti a Moodbidri e abbiamo visitato il tempio giainista ,il tempio delle mille colonne.
Fermata al convento Rosmary . Anche qui siamo stati ben accolti da sister Marcellina.
Durante tutto il viaggio paesaggi rigogliosi costeggiano la strada.
A karkala abbiamo fatto acquisti per i bambini sapone, dolci e dentifrici.
Sister Evangeline è stata superiora di questa missione oltre 35 anni fa. All'epoca i serpenti entravano nelle stanze.
Qui a Belve abbiamo costruito un pozzo per un villaggio vicino alla Missione e un'ala della scuola.
17 gennaio la nostra metà Hassan
Prima tappa fermata a Nelliyadi da sister Hermanna e l'accoglienza è calorosa.Terra rossa ci ha accompagnato fino alla casa che ospita tutti malati di mente.
Sister Hermanna ha nel suo progetto quello di aiutare le famiglie poverissime piantando nel loro piccolo orto 20 alberi della gomma.
Con il loro ricavato potranno così provvedere al loro mantenimento. All'interno della missione, voluta da suor Maria Grazia sono stati piantati circa 30.000 alberi della gomma che viene lavorata per poi essere venduta a 100 rupie al foglio che corrisponde a un chilo di gomma.
Anche qui ci hanno fatto visitare la struttura.
Mi è venuto spesso da pensare : "grandi donne le suore che stiamo incontrando!"
La strada che percorriamo per arrivare ad Hassan è pericolosissima: rocce, buche per ben tre ore di tragitto. Una strada percorsa da numerosissimi camion dall'aspetto poco sicuro, con pneumatici che da un momento all'altro potevano scoppiare...
Anche noi foriamo e il driver tenta di cambiare la gomma con un cacciavite. Meno male che Valerio con un gesto di enfasi fa sua la situazione , trova il crick e mostra come si cambia una gomma!
In questa strada dissestata troviamo molte donne e bambini che cercano di aiutare il capofamiglia nella sistemazione di queste enormi buche portando piccoli pezzi di roccia sulla quale verrà colata della pece . Si sta tentando di rattoppare una strada...
Ci informiamo e veniamo a conoscere che per il lavoro di queste persone lo stato paga 60 rupie al giorno. (le nostre 2400 lire)
Arriviamo ad Hassan e sister Florine ci viene a prelevare alla stazione dei bus. Incontriamo i bambini e nel pomeriggio la superiora ci porta a visitare Belur un tempio la cui costruzione risale al 1117 e finito di costruire 100 anni dopo.
La maestria degli scultori si nota subito per come sono ricamate le colonne e i solai. All'interno uno spazioso cortile lastricato, circondato da templi secondari e colonnati. Le grate in pietra filtrano la luce su fregi di elefanti e,steli di loto, ghirlande e supporti dalla forma di graziose danzatrici.
Molti devoti si recano per onorare i propri dei.
il tempio è costruito con una pietra grigioverde che si chiama “scista”.
Lasciamo il tempio e andiamo a visitare Halebid ,capitale del regno di Hoysala . Il tempio è circondato da un grande giardino. Iniziata la costruzione nel 1121 non è stato mai portato a termine. La struttura comprende due templi identici, ognuno con il proprio santuario del "linga" rivolto ad est. Ciascun tempio è preceduto da un padiglione con una enorme statua di Nandi, il toro veicolo di Shiva .
18 gennaio facciamo colazione a Hassan con le suore e ci congediamo pronti a partire per Mysore.
C'è un po’ di foschia e tra un po’ farà molto caldo, davanti alle porte ci sono già disegnati i rangoli "segni di buon auspicio" per la giornata che sta per iniziare, ragazzi/e e bambini/e ( nelle loro diverse divise) si accingono ad andare a scuola. Molti di loro giungono a piedi dai villaggi lontani.
Prima tappa di questo giorno è Sravana Belgola città importante meta di pellegrinaggio Sito gianista dell'India del Sud . Cittadina dominata dalla colossale e monolitica statua di Gommateshvara. Alta 17,7 metri , la statua del salvatore nudo si erge a nord della città.
Percorriamo 634 gradini per arrivare alla sua statua costruita durante il regno del re Ganga ed edificata nel 931.
Davanti a questa maestosità veniamo colpiti dalla sua espressione che infonde serenità e dal suo sguardo che è possibile vederlo da tutti i lati.
Assistiamo ad alcuni riti religiosi e incontriamo sacerdoti gianisti completamente nudi ad indicare la loro devozione al dio ed il distacco dalle cose terrene.
Mysore è una cittadina circondata da colline boscose. Demolita la città vecchia per opera del sultano Tipu nel XVIII secolo quella che noi vediamo è la Mysore "ricostruita". Importante centro culturale , famosa per la lavorazione dell'avorio, la tessitura della seta , degli incensi e le incisioni su legno di sandalo.
alloggiamo al Lalitha Mahal Palace, costruito nel 1930, in passato depandance reale per gli ospiti del Sultano. Visitiamo il palazzo del Maraja ora museo.
19 gennaio
Colazione nella sala azzurra del Lalitha e ritorno alla base
Il viaggio di ritorno da Mysore a Jeppoo dura ben 10 ore, 767 km
Il percorso è tortuoso e pericoloso , pieno di buche, strada stretta e percorsa da molti camion e corriere che guidano come pazzi.
Attraversiamo le colline di kodagu tra piantagioni di te e caffe. Alcune scimmiette attraversano la strada e con nostro stupore vediamo anche un elefante.
Il nostro driver corre come un pazzo; nei tornanti mette in folle e suona continuamente il clacson. Ancora tanti bambini, i più grandi accompagnano i più piccoli, tutti impolverati nella loro divisa ma ben pettinati e ordinati.
Attraversiamo il villaggio di kushalnaghar dove c'è un insediamento di rifugiati tibetani,monaci buddisti di un ospitalità e gentilezza unica.
In alcuni rivoli persone lavano le loro vetture e camion mentre le donne fanno il bucato......




20 gennaio incontro con i bambini di Olavina Halli, incontro con i bambini di Jeppo nel pomeriggio e cena con Padre Piovesan da 55 anni missionario in India
visita al villagio...
Abbiamo organizzato una cena con 350 persone della missione di Jeppoo.
Prima di cenare le suore hanno pregato per gli sponsor in diverse lingue affinchè tutti potessero capire le intenzioni.
La cena a base di pesce, riso, frutta e gelato è stata ben gradita da tutti i componenti della missione.
Per i malati la cena è stata servita nel loro padiglione.
I bambini non sembravano mai stanchi.. Una volta iniziati i loro canti, nessuno più li fermava, ora con danze, ora con canti, ora con piccoli scherzi. Anche i più timidi alla fine si sono mescolati con le loro dimostranze.
L'incontro con i bambini delle missioni è stata occasione di festa per loro. La nostra.. una grande commozione. Siamo stati accolti con i loro riti e ci hanno porto le corone di fiori.
Per prima cosa abbiamo portato a tutti il saluto degli sponsor (noi rappresentavamo lo sponsor) (dietro di noi cartelloni con scritte di "benvenuto sponsor") e fatto sentire e capire quanto sia importante che vadano a scuola, per la loro educazione, per far valere i propri diritti e conoscere i propri doveri.
Molti di loro ci chiedevano: " quando il mio sponsor viene a trovarmi?"
Ho ancora nei miei occhi il loro sguardo penetrante come un punto di domanda: cosa volevano dirmi quegli occhi!.. Avrei voluto portarmeli a casa tutti.
In quel momento la mia razionalità era sparita.....
cosa dire....Fortunatamente con il nostro sostegno le suore e le istituzioni locali offrono ai nostri bambini programmi che soddisfano tutte le loro esigenze fisiche, mentali, sociali e spirituali per diventare buoni cittadini, in modo tale che un giorno siano in grado di provvedere per se e per i propri figli. Adesso sono bambini liberi e andranno incontro al mondo libero perchè grazie al nostro contributo possono crescere sognando la “bontà” che è la ricchezza vera nel cuore di ogni uomo.
il nostro aiuto , una piccola goccia nell'oceano è davvero indispensabile e ci offre la possibilità di essere con i più piccoli e poveri donando a loro la nostra presenza, il nostro esserci.
.. Di essere con i più piccoli nella condivisione e nell'amore gratuito